Dl imprese: fonti Mef, intesa su liquidità da 400 mld

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Mobilitati 200 mld per imprese e 200 mld per sostegno a export

La riunione del Consiglio dei ministri è stata sospesa e aggiornata a questo pomeriggio, secondo quanto si apprende da fonti di governo. Le stesse fonti affermano che sarebbe ancora in via di definizione il testo del decreto sulle imprese e in particolare le norme sulle garanzie per dare liquidità.

Trovata l’intesa sul pacchetto liquidità alle imprese, in grado di mobilitare risorse per oltre 750 miliardi di euro, oltre 400 in più rispetto ai 350 miliardi già previsti nel Dl cura Italia“, secondo fonti del Mef che spiegano che si liberano 200 miliardi per la liquidità delle imprese e 200 miliardi per il sostegno dell’export. Nel decreto sulla liquidità alle imprese, rendono noto fonti del ministero, “si mobilitano 200 miliardi di prestiti con garanzie fino al 90% per tutte le imprese, senza limiti di fatturato”.  

Con il decreto imprese viene – rendono noto fonti del ministero dell’Economia – “rafforzato il ruolo di Sace anche nel campo dell’export e del sostegno alla internazionalizzazione delle imprese”.

L’intesa trovata dal governo sul pacchetto liquidità alle imprese è “in grado di mobilitare risorse per oltre 750 miliardi di euro”: con il decreto imprese arrivano “oltre 400 in più rispetto ai 350 miliardi già previsti nel dl cura Italia”.

L’intesa trovata dal governo sul pacchetto liquidità alle imprese è “in grado di mobilitare risorse per oltre 750 miliardi di euro” – rendono ancora noto fonti del ministero dell’Economia -: con il decreto imprese arrivano “oltre 400 in più rispetto ai 350 miliardi già previsti nel dl cura Italia”.

Arriva in Consiglio dei ministri anche una deliberazione per l’assegnazione di risorse al commissario straordinario Domenico Arcuri, il cui ruolo è stato istituito dal decreto Cura Italia per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento a contrasto dell’emergenza Coronavirus. E’ quanto emerge dall’ordine del giorno del Consiglio dei ministri.

Il commissario, a quanto si legge nel testo del decreto Cura Italia, è dotato di risorse per l’acquisto dei beni necessari a contrastare l’epidemia: le risorse sono “versate su apposita contabilità speciale intestata al commissario” che può aprire un “apposito conto corrente bancario” per regolare le transazioni in maniera più celere, nel caso richiedano pagamento immediato o anticipato delle forniture, anche senza garanzia.

Fonte:ANSA

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