Regina, padre, figlia e sensi di colpa tra i monti della Sila

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Thriller di Grande in gara al Tff con Montanari e Francesconi

Padre e figlia, scontro generazionale, delusione e sensi di colpa. Tra queste anime si sviluppa REGINA di Alessandro Grande, unico film italiano in concorso alla 39/ma edizione del Torino Film Festival.

Tra dramma e thriller quest’opera racconta, grazie anche al fascino delle atmosfere cupe dei monti e dei laghi della Sila, una storia semplice con protagonista Regina, interpretata da una giovanissima Ginevra Francesconi (The Nest), ma già capace di tanti registri.
    Ora questa ragazzina, che ha perso la madre tanti anni prima, vive con grande complicità con il padre Luigi (Francesco Montanari), ex musicista che fa il manutentore in un albergo.
    Regina, tra l’altro, ha un dono, canta molto bene e il padre sostiene questa sua passione con tutte le sue forze e le fa da manager anche in maniera spregiudicata se occorre, ma una gita in barca sul lago e un corpo di un sub trovato morto nell’acqua cambierà il loro rapporto per sempre.
    “L’idea del film – dice il regista – nasce dalla voglia di raccontare un conflitto generazionale giocato sul terreno della colpa e delle responsabilità di un padre incapace di prendersele e di una figlia che per questo si sente smarrita, priva di punti di riferimento. All’improvviso la protagonista vede qualcosa che non va in quell’uomo che le sembrava perfetto. Sono partito dal saggio di Massimo Recalcati, “Il complesso di Telemaco”, nel quale l’autore affronta l’assenza e la scomparsa della figura del padre”.
    Il film, una produzione Bianca Srl con Rai Cinema, sarà distribuito da Adler Entertainment.

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