Coronavirus, finita la quarantena alla Cecchignola, a casa i primi 20

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I ministri Speranza e Guerini alla città militare. Tutti negativi i testi degli italiani a bordo della Diamond Princess. Il rientro dei connazionali dal Giappone è slittato a domani

Usciranno entro stasera i primi venti italiani provenienti da Wuhan che dallo scorso 3 febbraio, per 17 giorni, sono stati in quarantena nella città militare della Cecchignola a Roma. Prima della partenza, riceveranno la visita dei ministri di Difesa Lorenzo Guerini e della Salute Roberto Speranza. Di questi, alcuni partiranno con le famiglie. Altri saranno portati alla stazione Termini con una navetta messa a disposizione dall’esercito. Gli altri 36 partiranno domani a bordo di navette che li porteranno all’aeroporto di Fiumicino e alla stazione Termini.

“Ci tenevamo ad esseri qui per abbracciarli a nome del governo e degli italiani. Lo Stato ha fatto fino in fondo la sua parte. Abbiamo fatto la scelta giusta della quarantena”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, che oggi ha incontrato i 55 italiani che usciranno dalla quarantena alla Cecchignola. “Da questo momento possono archiviare un’esperienza per loro molto significativa e toccante – ha aggiunto – Abbiamo tutelato il diritto alla salute dei nostri concittadini”. “Saranno rilasciati dei certificati che dimostrano in maniera definitiva che queste persone non sono affette dal Cornavirus. La nostra presenza e l’abbraccio di due ministri qui lo dimostra, è un segnale molto positivo” ha detto il ministro della Salute. Anche il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha voluto salutare i nostri connazionali.  “Hanno vissuto con grande dignità è interazione con militari. Voglio testimoniare i sorrisi delle persone che abbiamo incontrato e la gratitudine per l’impegno delle istituzioni e il personale col quale sono stati fortemente in contatto in questi giorni di quarantena. Sono stati giorni segnati da esperienze complicate ma anche da esperienze belle e positive”.

Sono risultati tutti negativi al primo test per il coronavirus, secondo quanto apprende l’ANSA, 34 italiani sulla nave Diamond Princess in Giappone. E’ ora in corso un secondo test suoi connazionali per l’esito definitivo. Una volta ottenuti i risultati anche del secondo test, si procederà al volo di rimpatrio in Italia, previsto per domani. Uno degli italiani a bordo – in totale 35 – nei giorni scorsi era risultato positivo al coronavirus.

Il numero complessivo di contagi da coronavirus registrati fino a questo momento è di 75.775, secondo quanto riporta la mappa online della statunitense Johns Hopkins University. I morti sono 2.130, di questi 2.029 nella provincia dell’Hubei, 7 fuori dalla Cina. Le persone guarite sono 16.882.

Buone notizie anche per la coppia di cinesi ricoverata allo Spallanzani che, se continua a migliorare, potrebbe lasciare la terapia intensiva nei prossimi giorni. Nel bollettino medico di oggi è stato sottolineato che le “condizioni cliniche della coppia sono in continuo e progressivo miglioramento”.

Mentre ha già potuto tirare un sospiro di sollievo il marittimo sanremese sbarcato in Cambogia nei giorni scorsi dalla nave da crociera Westerdam (su cui viaggiava almeno una persona contagiata, una cittadina statunitense). L’uomo, che si era messo in isolamento volontario a casa sua, è stato sottoposto al test per il virus su decisione del ministero della Salute ed è risultato negativo.

 La situazione sulla Diamond Princess- Continua, nel frattempo, l’Odissea immobile sulla Diamond Princess, la nave da crociera bloccata da oltre due settimane a Yokohama, in Giappone: due persone contagiate che erano a bordo sono decedute.

Mentre dovrebbe slittare a domani il rientro della trentina di italiani bloccati sulla stessa nave. Sono ancora in corso, infatti, i test medici su di loro e sugli altri 26-27 cittadini europei che torneranno a casa con il Boeing dell’Aeronautica militare giunto ieri in Giappone. A bordo i contagi da coronavirus continuano ad aumentare giorno dopo giorno: con i 13 registrati oggi, l’ultimo bilancio aggiornato è a quota 634.

I test sono eseguiti da uno staff sanitario arrivato dall’Italia con due medici dello Spallanzani di Roma, un’anestesista e un’infettivologa. I test saranno poi eseguiti dalla sanità militare nel laboratorio mobile messo a disposizione dal Ministero della Difesa italiano. Chi risulta negativo ai controlli può sbarcare dalla nave e rientrare in Italia con il Boeing dell’Aeronautica.

Una volta atterrati all’aeroporto militare di Pratica di Mare, i passeggeri saranno sottoposti alla consueta quarantena di 14 giorni, il periodo ritenuto necessario dai medici per escludere del tutto la presenza della malattia. Per i primi giorni saranno trattenuti nella stessa struttura militare, poi saranno trasferiti alla Cecchignola, previa bonifica degli ambienti dove sono stati finora gli altri italiani rientrati nei giorni scorsi da Wuhan, la città cinese epicentro dell’epidemia.

Un terzo volo dovrebbe partire in un momento successivo per riportare a casa il passeggero italiano risultato contagiato a bordo della Diamond Princess. Si tratterà di un aereo di biocontenimento, stessa tipologia di quello impiegato per riportare a casa nei giorni scorsi Niccolò, il diciassettenne friulano che era rimasto bloccato a Wuhan. Se dagli screening medici sulla nave dovessero risultare altre persone contagiate, anche loro saranno riportate a casa con lo stesso volo. A bordo resteranno invece sicuramente cinque italiani membri dell’equipaggio, tra cui il comandante Gennaro Arma.Il periodo di quarantena a bordo della Diamond Princess era iniziato il 5 febbraio, dopo che una persona sbarcata a Hong Kong era stata trovata positiva al coronavirus.

La situazione in Cina – In Cina, la Commissione sanitaria nazionale (Nhc) ha reso noto che ieri sono stati rilevati 114 nuovi decessi e 394 contagi aggiuntivi, facendo salire il totale, rispettivamente a 2.118 e 74.576. I nuovi casi sono in drastico calo rispetto ai 1.749 di martedì, fino ai minimi da un mese circa. Nella provincia dell’Hubei, epicentro dell’epidemia, sono segnalati 349 altri contagi dopo la rimozione di 279 casi risultati negativi ai test dell’acido nucleico. La Cina, infatti, ha cambiato in parte i parametri di prevenzione e controllo, consentendo all’Hubei di rimuovere i “clinicamente diagnosticati”.

Gli sforzi cinesi per il controllo dell’epidemia “stanno funzionando”, ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi, vedendo nella riduzione di nuovi casi il risultato della “robusta azione” messa in campo. “La Cina sta non solo proteggendo la sua gente, ma anche il resto del mondo”, ha aggiunto Wang, intervenuto ad un appuntamento dell’Asean in Laos.

L’epidemia sta venendo “soffocata dalle misure eccezionali che la Cina ha deciso di adottare”, riconosce il fisico esperto di sistemi complessi Alessandro Vespignani. Ma, anche se “il rallentamento è sicuro, non bisogna abbassare la guardia”, precisa il direttore del Network Science Institute della Northeastern University di Boston, che sta studiando la diffusione del virus SarsCoV2 fin dall’esordio.

Le aziende dell’Hubei, intanto, non riprenderanno le proprie attività prima del 10 marzo. Il provvedimento, fanno sapere le Autorità locali, non si applica “alle aziende necessarie al contenimento del virus, ai servizi pubblici e alle attività che soddisfano le esigenze quotidiane della popolazione, né a quelle essenziali per importanti interessi nazionali e pubblici”.

 Taiwan mette al bando la carne di maiale dall’Italia Il ministero degli Affari esteri di Taiwan ha annunciato il bando alle importazioni di maiali vivi e prodotti suini lavorati dall’Italia, precisando che la misura non è legata alla decisione di Roma sulle restrizioni dei voli da e per Taipei sui timori di contagio del coronavirus, ma poggia su “basi scientifiche”. La portavoce Joanne Ou, secondo l’agenzia statale Cna, ha precisato tuttavia che la mossa italiana sul blocco dei voli poggia sulla “rappresentazione sbagliata” dell’Oms secondo cui Taiwan è parte della Cina. Con un aumento record del 49%, hanno sfiorato la quota di un milione di chili, nel 2019, le esportazioni di carne di maiale made in Italy a Taiwan. È quanto emerge da una proiezione della Coldiretti sulla base di dati Istat.

Fonte:ANSA

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