Giro d’Italia in Calabria: Ganna, io in fuga? Me l’ha detto Thomas

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‘E’ stata dura, dovevo lavorare per il mio compagno Puccio’

“E’ stata dura. A dire il vero non dovevo nemmeno andare in fuga, ma lavorare in supporto di Puccio. Dopo 40 chilometri di scatti e controscatti, ho detto a Salvo: ‘mettiti alla mia ruota’, e siamo andati via noi due con altri quattro corridori. Sono felice per me e la squadra, con la prestazione di oggi abbiamo riscattato almeno in parte la perdita di Thomas”. Così Filippo Ganna, dopo il trionfale arrivo a Camigliatello Silano (Cosenza), che gli ha fruttato il secondo successo al 103/o Giro d’Italia di ciclismo, dopo quello nella crono inaugurale a Palermo.
    “Sul finale mi scattavano in faccia, in salita non potevo rispondere, non è quello il mio terreno – aggiunge il campione del mondo a cronometro – ma ho mantenuto la calma e, al momento opportuno, ho fatto come una crono per arrivare al traguardo da solo. Ieri Thomas mi ha inviato un messaggio e mi ha detto di andare in fuga: in fondo ho solo rispettato gli ordini del mio capitano, anche se purtroppo lui è dovuto tornare a casa”.

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