Moratti: ‘Messi per l’Inter sogno niente affatto proibito’

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L’ex presidente nerazzurro: ‘Tutto è possibile, il coronavirus ha sparigliato le carte in tavola’

“Io credo che Messi sia un sogno niente affatto proibito per l’Inter in questo momento. Forse non lo era neanche prima della disgrazia del coronavirus: lui è a fine contratto e penso che ci sia certamente uno sforzo della società per cercare di portarlo a Milano. In questa situazione le carte sono state sparigliate, non so se in positivo o in negativo”. Lo ha detto l’ex presidente nerazzurro Massimo Moratti.

“Naturalmente – ha aggiunto – non bisogna essere troppo opportunisti, non si deve spaccare il calcio, perché chi può approfitta della situazione. Ma credo che ci sarà la possibilità di vedere cose abbastanza strane”.

Il dibattito “ripartire sì-ripartire no” e nel caso quando, si concentra sul torneo di calcio principale, che rappresenta un 2% delle società. Ma, è l’allarme che lancia Moratti, “attenzione a non trascurare il calcio di base”. E’ vero che “questo 2% delle squadre d’élite trascina il resto del movimento”, ma, senza una solida base, la piramide rischia di crollare, è il senso del suo intervento.

“I sacrifici che stiamo chiedendo ai grandi club e i soldi risparmiati con il taglio degli stipendi ai giocatori, dovrebbero essere tradotti anche in forme di sostegno del calcio minore – sottolinea Moratti – Sono le piccole società quelle che rischiano di più e in questo momento nemmeno il mondo industriale può sostenerle, essendo esso stesso in difficoltà”.

Quello del come e quando far ricominciare a giocare, “istintivamente, non è un tema che si accoglie con piacere. Sono polemiche comprensibili, anche da un punto di vista economico, ma che un po’ stridono con il dramma che stiamo vivendo. Non so se costituiscano una distrazione o un peso maggiore”.

Tra le varie proposte c’è l’allargamento della Serie A a 22 squadre. “Non si può ignorare lo sforzo della Serie B, ma ne nascerebbe un campionato lunghissimo – è la perplessità espressa da Moratti – che creerebbe problemi alle Coppe. Forse è presto per prendere una decisione. E poi bisognerà valutare con estrema attenzione la salute dei giocatori. Non si può pensare di
decidere ‘pronti, via’ ed il giorno dopo ripartire”.

Fonte:ANSA

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